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Siamo in un piccolo paese dell'entroterra genovese che non viene mai nominato e che sembrerebbe sorgere all'incirca tra Busalla, Arkham e Castle Rock. L'orrore, in questo caso un licantropo generato da una maledizione, si muove in un ambiente prosaico e realistico desunto almeno in parte dalle esperienze e dai ricordi dell'autore. Protagonista della storia è, almeno inizialmente, un trentanovenne appena tornato a vivere nella casa dove ha passato tutte le estati dell'infanzia e dell'adolescenza, il quale raggiunta la sicurezza economica e (ri)trovato l'amore si sente per la prima volta sereno e al suo posto nel mondo. Questo risveglierà una maledizione lanciatagli da una donna cui lui, ancora bambino, aveva fatto un orribile torto che l'aveva portata al suicido. La maledizione toccherà poi di volta in volta tutte le persone a lui vicine, anch'esse di capitolo in capitolo sempre più protagoniste dell'azione, fino a che tutti loro, la sua fidanzata, la sorella della donna suicidatasi anni prima, un bambino suo amico, un etologo, una giornalaia e un carabiniere, saranno impegnati nella caccia al mostro che crederanno, erroneamente, di avere identificato in uno di loro.